Tempus adest floridum

6,50

Tempus adest floridum, XIII secolo.

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Descrizione

Tempus adest floridum è una melodia che ci giunge dal XIII secolo, poi contenuta in una raccolta a stampa “Piae Cantiones” del 1582, quindi trasformata, nel 1800, nel canto di Natale “Good King Wenceslas”, ed infine tradotta in inglese, nel 1928, con il titolo “The flower carol”. È un canto di lode a Dio per la bellezza rigenerante della Primavera. (Fonte)

La tonalità della trascrizione per orchestra scolastica è di FA maggiore. Una introduzione di 4 battute è affidata alle sole percussioni. Il tema principale è affidato al flauto soprano 1, con interventi in raddoppio del flauto contralto e tenore. Nella seconda parte dell’arrangiamento il tema è eseguito dalla chitarra e dalla tastiera, per la quale suggerisco il timbro di clavicembalo o di arpa, mentre i flauti accompagnano con sonorità delicata.
L’esecuzione si presta a molte variabili. Per esempio, riducendo o eliminando le percussioni e con agogica rallentata otteniamo una versione più dolce e delicata. Oppure si può rendere più gagliardo il carattere del brano, trasformando il ritmo in tempo composto, ovvero ogni due semiminime allungare la prima e accorciare la seconda. La ripetizione finale può essere eseguita a velocità doppia.
La partitura è proposta in tre versioni: pagina verticale con una (PARTITURA V1) o due accollature (PARTITURA V2); pagina orizzontale con una accollatura (PARTITURA O1). Non è indispensabile che ci siano tutti gli strumenti indicati in partitura, si può eseguire anche riducendo le parti.

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