Frammentazione

La frammentazione demolisce le difficoltà tecniche!

La frammentazione permette ai tuoi alunni di “distruggere” le difficoltà dei passaggi veloci che si incontrano durante lo studio di partiture impegnative, grazie ad un approccio particolarmente efficace.
Ma questo è il meno, è solo il vantaggio tangibile e immediato. Con la frammentazione:
1) La mente sviluppa l’intensità della concentrazione;
2) Si toccano e si ampliano i propri limiti;
3) Si costruisce una serie di “abitudini” di psicomotricità fine, utili in prospettiva per la lettura a prima vista e per la memorizzazione del brano.

La frammentazione si basa su due principi fondamentali:
1) Suddividere (“frammentare”) la sequenza da imparare in cellule molto piccole, ognuna comprendente due movimenti o accenti, uno di partenza e uno di arrivo. Sequenze di semicrome avranno cellule di 5 note, sequenze di terzine di 4 note, e così via. Passaggi particolari potranno ridurre le note anche a 3 o 2, da valutare caso per caso.
Ecco un esempio:

 

passaggio di semicrome originale…
e la sua frammentazione.

2) Ripetere. Ogni singolo frammento va “lavorato” a se stante, portandolo ai propri limiti di velocità, limiti che sono ovviamente variabili in relazione a molti fattori, ma che in linea generale tendono ad espandersi man mano che si applica questo sistema.
Una volta stabilito il passaggio difficile che si intende studiare e dopo averlo mentalmente suddiviso in frammenti come nell’esempio, si comincia a lavorare sul primo frammento ripetendolo fino a quando si sente di aver raggiunto il proprio limite attuale in termini di prestazioni e di concentrazione.

A questo punto vediamo in dettaglio come studiare le singole ripetizioni. Si tratta di un ciclo di tre momenti da ripetere in continuazione.
1- Ogni esecuzione del frammento prescelto parte da una profonda consapevolezza mentale delle note da eseguire e dei movimenti necessari per farlo. Prima di eseguire le note con lo strumento nella realtà le dobbiamo eseguire nella nostra mente, cercando di “vedere” più vividamente possibile le nostre mani che suonano, come se si trattasse di vedere – sentire – il film della nostra esecuzione. Tutto questo all’inizio richiede tempi lenti, per abituare la nostra mente a questo lavoro.
2- Quando la mente ha ben chiaro il procedimento di esecuzione delle note si passa alla vera e propria esecuzione, che dovrà essere molto precisa e accurata, nel ritmo e nella qualità del suono.
3- Dopo aver eseguito il frammento ci si deve rilassare completamente liberando la mente da ogni tensione, per poter ricominciare il ciclo sempre nelle migliori condizioni di freschezza e concentrazione mentale.
Ogni frammento va ripetuto in questo modo partendo da una velocità bassa e comoda, che verrà gradualmente incrementata fino a raggiungere il proprio limite. Quindi si passa al frammento successivo e si ripete il processo di graduale aumento di velocità. Il metronomo è molto utile per garantire la gradualità e per una misura esatta dei propri limiti.
Quando ogni singolo frammento sarà stato studiato a fondo e avrà raggiunto il proprio limite, si applicherà il ciclo della frammentazione a due frammenti consecutivi. Alla fine, quando la mente e la mano saranno abituate alla velocità e avremo costruito tutte le “abitudini” e gli schemi mentali e motori relativi ai passaggi studiati, si studierà tutto il passaggio difficile sempre con l’anticipazione mentale e la concentrazione più profonda possibile. È un lavoro piuttosto impegnativo che non va prolungato per più di 20/30 minuti, seguiti da 5/10 minuti di assoluto relax.
Alla base di questo metodo sta la profonda concentrazione e consapevolezza su quello che si sta facendo. Piuttosto che suonare senza la presenza mentale è meglio non suonare, sarebbe un’autoillusione che non ha niente a che fare con lo studio. Chiediamoci sempre se siamo sufficientemente concentrati su nostro lavoro e liberi da pensieri fuorvianti, ovvero se siamo veramente in grado di dare il massimo nell’istante dell’esecuzione del frammento. Il nostro obiettivo è proprio questo: dare il massimo nell’istante dell’esecuzione del frammento.

Benefici collaterali: concentrazione, memoria, schemi motori
La pratica della frammentazione comporta lo sviluppo della propria capacità di concentrazione, di memoria e l’acquisizione di molteplici schemi di motricità fine, molto utili anche per la lettura a prima vista.
La concentrazione, la consapevolezza di sé e del proprio corpo, la padronanza dei propri movimenti, sono tutte qualità che vengono approfondite da questo tipo di lavoro, in quanto rendono possibile un grado di autocontrollo molto profondo, grazie alla sua concentrazione in un istante molto breve, preceduto e seguito da opportuno rilassamento. Il metronomo aiuta questa profondità di concentrazione, quando l’elevata velocità del frammento richiede un’attenzione particolare per far coincidere il momento dell’attacco della prima nota e dell’ultima del frammento con i due colpi consecutivi del metronomo.
La memoria è alla base della frammentazione, in quanto le note da suonare devono essere ben presenti nella mente senza l’impaccio della lettura sullo spartito. Ciò è favorito dalla frammentazione, che richiede di eseguire poche note alla volta, facili da memorizzare.
Gli schemi motori sono alla base della nostra vita. Si pensi all’atto del camminare: si tratta di una serie di movimenti fisici e neurologici (senso dell’equilibrio) molto complessi ma che l’abitudine ci ha reso del tutto facili da compiere. Un altro esempio è la guida di un’automobile: chi lo fa da anni compie tutta una serie di gesti quasi senza accorgersene, quali le microvariazioni di direzione, cambiare marcia, eccetera. Sia nel camminare che nel guidare la parte cosciente della nostra mente pensa solo al risultato finale, mentre gli automatismi mentali e fisici si occupano di realizzare concretamente i gesti necessari senza bisogno di continui atti di volontà cosciente.
Allo stesso modo funziona l’esecuzione di un difficile (e tutti i brani sono all’inizio difficili) brano musicale. Ogni difficoltà richiede l’approntamento di uno specifico schema motorio. La frammentazione va diritta allo scopo e costruisce solidi schemi motori nel più breve tempo possibile. Con l’andar del tempo la quantità di schemi motori acquisiti rende possibile leggere a prima vista in maniera sempre più efficace brani via via più complessi.
Ricordiamoci che la nostra mente non ha limiti, o quasi; se ben allenata e guidata non finirà di stupirci. Il nostro cervello non andrà mai in “overdose” di memoria o di concentrazione, gli unici limiti sono la nostra volontà o la nostra stanchezza.
E allora, cosa aspetti? Comincia subito ad applicare la frammentazione e scopri le tue immense potenzialità!