Vitti ‘na crozza

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Vitti ‘na crozza canto popolare della Sicilia.

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Descrizione

Questa famosa melodia siciliana è stata interpretata, fra gli altri, da Domenico Modugno, Rosa Balistreri, Carlo Muratori, Gianna Nannini, ecc., ma la prima incisione fu del tenore Michelangelo Verso (1951), su trascrizione musicale e arrangiamento di Franco Li Causi (1950), in occasione del film Il cammino della speranza di Pietro Germi (1950). Va detto che Franco Li Causi ha depositato la canzone alla s.i.a.e., affermando di essere l’unico autore della melodia e non un semplice trascrittore. Altre testimonianze indicano invece la presenza di questa melodia da tempi più antichi.
Riporto qualche nota di chiarimento sul testo, dal sito Canzoni contro la guerra:
Cominciamo dal “cannuni”. Il cannone, la grande canna. Così si chiamavano quasi dovunque, in Sicilia, sia le torri dei castelli che quelle di guardia: solo che, distrutti castelli a torri, in certi paesi, la parola è rimasta ad evocare una mitica arma da fuoco puntata a minaccia, sull’altura dove invece era il castello. Al cannone-torre si riferisce il verso “vitti ‘na crozza supra lu cannuni”, che, a chi non sa, fa piuttosto pensare ad un cannone (arma da fuoco) decorato del piratesco emblema di un teschio. E invece si tratta del teschio di un giustiziato.
Nelle giustizie feudali – anche in Sicilia – si usava attaccare la testa dell’uomo, su cui era stata eseguita sentenza di morte, alla torre del castello; e, se si trattava di un qualche brigante che aveva terrorizzato anche le terre vicine, i “quarti” (di uomo, non di bue) alle porte del paese.

Dopo una breve introduzione , come sempre ad libitum, inizia il tema, affidato per intero al flauto soprano 1.
Il flauto soprano 2 ha una parte armonica molto facile.
I flauti contralto e tenore alternano ruoli armonici con qualche spunto contrappuntistico.
Il flauto basso, come la parte inferiore della chitarra, realizza il basso d’armonia. Almeno uno di questi strumenti deve essere presente per accompagnare il tema principale.
Lo xilofono ha una parte puramente decorativa.
La parte della chitarra può essere suddivisa fra due sezioni: una per le note basse, che sono di facilissima esecuzione, e l’altra per l’arpeggio, che dona all’arrangiamento un certo ritmo.
La tastiera ha un suo contrappunto particolare, da eseguirsi con il timbro nasale di fisarmonica, armonica o anche oboe. È una parte aggiuntiva, non indispensabile. La tastiera potrebbe anche sostituire qualsiasi altro strumento. Due piccole percussioni completano l’organico; si possono omettere o integrare a piacere.

Vitti ‘na crozza

Vitti na crozza supra nu cannuni
fui curiuso e ci vossi spiare
idda m’arrispunniu cu gran duluri
murivi senza un tocco di campani

la la la lero
la lero la lero
la lero la lero
la lero la la (2 volte)

si nni eru si nni eru li me anni
si nni eru si nni eru un sacciu unni
ora ca sugnu vecchio di ottantanni
chiamu la morti i idda m arrispunni

la la la lero…

cunzatimi cunzatimi lu me letto
ca di li vermi su manciatu tuttu
si nun lu scuntu cca lume peccatu
lu scuntu allautra vita a chiantu ruttu

la la la lero…

c’e’ nu giardinu ammezu di lu mari
tuttu ntssutu di aranci e ciuri
tutti l’acceddi cci vannu a cantari
puru i sireni cci fannu all’amurio

la la la lero…

Vidi un teschio

Vidi un teschio sopra la torre
Ero curioso e volli domandargli
Lui mi rispose con gran dolore
Sono morto senza rintocchi di campane

la la la lero
la lero la lero
la lero la lero
la lero la la (2 volte)

Sono andati, sono andati i miei anni
Sono andati, sono andati, non so dove
Ora che sono vecchio di tanti anni
Chiamo la Morte E Lei mi risponde

la la la lero…

Preparatemi, preparatemi il letto
Che già i vermi mi hanno mangiato tutto
Se non lo sconto qui, il mio peccato
Lo sconterò nell’altra vita, a pianto continuo

la la la lero…

C’è un giardino in mezzo al mare
Tutto pieno di arance e fiori,
Tutti gli uccelli vanno lì a cantare
Anche le sirene ci fanno l’amore

la la la lero…

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